Un’inchiesta comparsa sabato 11 aprile scorso sulle colonne dell’edizione USA del The New York Times. Il titolo: “Clock Stops Just as Women Gain Momentum“. Ovvero il calcio in rosa al tempo di Covid-19, tra problemi attuali e prospettive a medio-lungo termine. Che, manco a dirlo, riguardano l’intero sistema calcistico mondiale. Dall’Australia alla Germania, passando per Italia e Spagna. L’articolo a firma di Rory Smith assume una prospettiva tutta scozzese: quella del Glasgow City, vincitore delle ultime 13 edizioni (13!) della Scottish Women’s Premier League. Squadra vincente, al netto dell’ascesa di Celtic e Rangers. E attualmente ai quarti di finale di Champions League. Avversario di turno un Wolfsburg di gran lunga più ricco. Almeno sul piano economico. Quello che attualmente preoccupa il general manager Laura Montgomery. I motivi? Campionato fermo, conseguente mancanza di introiti e difficoltà all’orizzonte nel sostenere prima squadra e settore giovanile. Ma anche incertezza sul fronte sponsor. Un problema scozzese, europeo, mondiale.
I TEAM MASCHILI RAGIONANO SU POSSIBILI TAGLI AI RISPETTIVI SETTORI FEMMINILI
Eppure negli ultimi 12 mesi, complice il seguitissimo Mondiale di Francia, il calcio femminile ha aumentato la sua attrattiva. Con tutti i riflessi possibili sui campionati nazionali, complice l’interessamento vivo dei top club europei che si traduce in nuovi team femminili. Eppure, al netto delle perdite già esistenti (nel 2018 il Man City ha perso circa 1 milione di dollari), sono proprio i club maschili a ragionare su un possibile taglio dei settori in rosa. Settore giovanili inclusi. A denunciarlo è la FIFPro.
UN PROBLEMA IN PROSPETTIVA: IL CALENDARIO
Altro fronte intricatissimo è il calendario. Quello della stagione 2020/2021. Sì, perché l’estate prossima vedrà la concomitanza degli Europei femminili e maschili (questi ultimi itineranti). Una coincidenza, questa, del tutto casuale (ma frutto di una decisione unilaterale), considerando l’emergenza Covid-19 ora in atto. A risentire della situazione, manco a dirlo, saranno le calciatrici. In primis per la visibilità. Ma anche per i tempi con cui terminare la stagione, sicuramente subordinati a quelli dei maschi.
OPPORTUNITÀ E LE RASSICURAZIONI DEL MILAN
Le opportunità però sono dietro l’angolo. Lo sostiene Amanda Vandevort, Chief Women’s Soccer Officer alla FIFPro. È il caso della promozione di valori come uguaglianza e innovazione, che potrebbero attirare nuovi sponsor. Il tutto per un riscatto complessivo. Ora, intanto, si pensa a sopravvivere. E a rispettare gli impegni presi: come l’ad del Milan Ivan Gazidis, che ha assicurato risorse alle rossonere anche al termine della pandemia. Chapeau.