Un’epopea indimenticabile. Il momento forse più alto mai raggiunto dal calcio femminile italiano. Una città (Verona) radunata con la mente e col fisico attorno al Bardolino. Quel Bardolino di Valentina Boni, Patrizia Panico e Melania Gabbiadini. Ma anche e soprattutto di Raffaella Manieri, nella stagione 2007/2008 fresca di approdo alle venete: nella sessione estiva di mercato si realizza il suo passaggio dal Torino. Altra dimensione, nuove ambizioni per Raffa: con le gialloblù ecco un primo salto di qualità. Che si concretizza anche e sopratutto in Champions League. Fino alle semifinali. È il 5 aprile 2008 e le Longega girls stanno per scrivere la storia. Sugli spalti del Bentegodi ci sono circa 14 mila spettatori, numero fino a quel momento mai visto in Italia per un match al femminile. L’avversario è di quelli impossibili: il Francoforte vincitore dell’edizione 2005/2006 del torneo. Raffaella e compagne vengono dal 4-2 patito a Francoforte sul Meno. Spinte da uno stadio mai così festante non riescono però a ribaltare il risultato. Le tedesche s’impongono per 0-3 e si avviano verso un’altra finale (poi vinta). Ma poco cambia. Il Bardolino lascia una traccia indelebile nella storia delle italiane in Champions League.
Il percorso delle ragazze di Longega nella massima competizione europea è lungo e frastagliato. E Raffaella contribuisce alla causa con gol fondamentali, come la doppietta di Londra nella tana dell’Arsenal: due gol all’85’ e al 90′ (in rimonta) che valgono il 3-3 finale. Tradotto: Barbolino qualificato ai quarti di finale contro il Brondby. Proprio le danesi vanno al tappeto nel doppio confronto, ma solo ai tiri di rigore. Un risultato storico, se si considera che Raffaella e compagne nell’annata 2007/2008 vincono pure Scudetto e Supercoppa Italiana, oltre a raggiungere la finale di Coppa Italia.
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