Francesco Marcucci, classe ’79, aquilano ma trapiantato nelle Marche. Un passato da calciatore tra Eccellenza (Sulmona), Promozione e Prima Categoria. Poi la scelta di Urbino come sede universitaria in cui conseguire la laurea in Scienze Motorie. Non solo: dal 2012 entra nei ranghi della Polisportiva Arzilla in qualità di allenatore. Primi Calci, Pulcini, Esordienti e Giovanissimi (anche al femminile). Ora allena proprio questi ultimi, oltre alle atlete di Pink Arzilla. RaffaManieri Academy è la realtà che fonda nel 2017 insieme a Raffaella Manieri. Insieme a lei nel 2018 consegue l’abilitazione di Osservatore Calcistico per società Professionistiche al Centro Tecnico Federale di Coverciano.
Francesco Marcucci, come nasce l’idea di dare alla luce RaffaManieri Academy?
“Nel 2016 Raffaella torna in Italia dopo l’esperienza tra le fila del Bayern Monaco. Da lei nasce l’idea di creare un progetto che abbia come obiettivo primario lo sviluppo del movimento femminile. A quel punto scegliamo di raccogliere quella che è la sua esperienza e per poi trasformarla in qualcosa di concreto. Più precisamente uno strumento utile alle società che intendono sviluppare un percorso in rosa. Quella che per prima ci dà modo di sperimentare la metodologia da noi approntata è la Polisportiva Arzilla, dove nasce appunto il progetto Pink Arzilla“.
Nello specifico, qual è il tuo ruolo all’interno di RaffaManieri Academy?
“Il mio ruolo è quello di responsabile tecnico. Tradotto: faccio formazione agli allenatori e lavoro con le società che richiedono il supporto dell’Academy dal punto di vista della progettazione e dello sviluppo di un percorso tecnico“.
Quali sono gli aspetti che una società professionistica nota maggiormente in un’atleta all’atto della selezione?
“Ogni società fa le sue valutazioni: le scelte fatte ricadono in questa ottica. Però in generale risultano importanti il rapporto corpo-palla e la fisicità“.